Nome botanico:  Colchicum autumnale (L. 1753)

Famiglia: Colchicaceae

Nome comune: Colchico autunnale o falso zafferano

Etimologia: Il termine Colchicum (in greco antico kolchikòn) deriva dall’antica Colchide, un regno affacciato sul mar Nero. Autumnale in riferimento alla sua fioritura autunnale.

Zona d’origine: Endemica in Europa centrale e meridionale, Caucaso e Africa settentrionale; in Italia è presente su tutto il settentrione, più rara nella zona appenninica.

Habitat: Prati falciati, radure boschive da 0 a 2000 metri di altitudine. Di norma crescono in gruppi molto numerosi.

Descrizione: Bulbosa perenne rustica, dotata di un tubero sotterraneo (del diametro  di circa 3 cm. Ed un’altezza doppia del suo diametro) che in natura si sviluppa ad una profondità nel terreno di 10-15 cm circa. Il suo aspetto è di forma oblunga e piriforme, di colore brunastro avvolto da tuniche secche residuo dei tuberi delle annate precedenti. Infatti il ciclo biologico della pianta prevede che allo svilupparsi di un nuovo bulbillo primaverile, alla base ascellare della prima foglia, corrisponda l’avvizzimento del vecchio bulbo. Le radici sono fascicolate e di consistenza fibrosa.

Presenta un apparato erbaceo composto da 5-6 foglie erette di forma lanceolata con apice acuto, che si sviluppano in primavera, di colore verde intenso su entrambe le pagine, di consistenza carnosa e dal portamento ondulato. La lunghezza varia tra i 20  e i 25 cm e la larghezza tra i 4 e i 7 cm.

L’infiorescenza è formata da un grande fiore composto da un lungo tubo sottile che all’apice si espande in sei segmenti la cui forma e quella di uno calice stretto e allungato. Il perigonio è formato da 6 tepali uguali di color rosa malva. Di norma il tubero può produrre da uno a tre fiori che germogliano scalarmente. Il fiore del colchico dura pochi giorni e durante la sfioritura si espande a ventaglio.

La fioritura avviene di norma a fine estate-inizio autunno.

Il frutto si sviluppa in primavera in corrispondenza alla fuoriuscita dal terreno delle nuove foglie ed è relativo alla fioritura dell’autunno precedente. Il frutto è una capsula setticida oblungo-allungata dall’apice acuto. Giunta a maturazione, la capsula aprendosi conterrà semi di colore nero e di forma globosa ricoperti da un tegumento colloso che ne facilita la disseminazione o per contatto con il pelo di animali o aderendo più facilmente al suolo.  E’ interessante notare il ciclo biologico di questa pianta: in primavera nel momento in cui germogliano le nuove foglie (insieme alla capsula seminifera), si sviluppa un bulbillo sotterraneo nell’internodo basale della prima foglia, crescendo nel corso dell’estate prenderà il posto del bulbo precedente il quale avvizzendosi  cederà parte delle sue sostanze di riserva al nuovo bulbo. Nell’estate le foglie seccano in contemporanea alla maturazione del seme. Nell’autunno il nuovo bulbo produrrà il nuovo germoglio fiorale dal quale si svilupperanno i fiori. Spesso i fiori appaiono da un giorno all’altro favoriti dalla pioggia di fine estate. Una volta fecondato dagli insetti l’ovario si svilupperà sottoterra per fuoriuscire dal terreno in primavera e completare lo sviluppo, sarà maturo in tarda primavera, inizio estate.

Coltivazione: Il genere colchico predilige terreni prevalentemente argillosi e non troppo asciutti con una buona presenza di sostanza organica. Non ama i ristagni idrici e preferisce l’esposizione in pieno sole. Cresce bene nei prati sfalciati,  dove di norma non ci sono infestanti che ne ostacolano lo sviluppo. Tende a spontaneizzarsi con facilità in tempi più o meno lunghi. E’ una bulbosa che tollera molto bene le basse temperature (-20 °C). La piante cresce molto bene nei giardini rocciosi e soleggiati, soprattutto se per la realizzazione  è stato usato un terriccio di struttura argillosa. Se il suolo di coltivazione è troppo asciutto e drenato la pianta non si svilupperà con vigore. Il colchico si può coltivare anche in vaso con buoni risultati.

Propagazione: La propagazione avviene per semina e la prima fioritura avverrà dopo  4-5 anni, oppure per divisione dei bulbilli da effettuarsi in estate, epoca in cui la piante è in riposo vegetativo. La fioritura avverrà dopo 2 anni circa dalla suddivisione.

Irrigazione: Una volta messo a dimora rispettando le sue esigenze non necessita di innafiature.

Concimazione: Non necessita di particolari concimazioni ma sono sufficenti i normali apporti di sostanze organiche all’interno delle aiuole, se piantata nei prati in forma naturale basteranno le concimazioni del tappeto erboso.

Parassiti e malattie: Non è soggetta a malattie ed attacchi di parassiti. Le sue foglie però sono gradite alle lumache.

Accostamenti in giardino: Il colchico è una bulbosa particolarmente interessante per la fioritura di tarda estate-inizio autunno, viste le dimensioni ridotte se ne consiglia l’utilizzo in aree frontali e ben soleggiate di aiuole e bordure miste. Per esaltare al massimo le qualità della pianta è bene creare delle macchie irregolari in giardino. Si presta sopratutto nella coltivazione in forma spontanea per naturalizzare porzioni di prato, aree ai margini di boschi o semplici macchie di arbusti dove il prato viene tagliato con meno assiduità, tale condizione consente alla pianta di completare il suo ciclo biologico (prati naturali, semi-naturali o prati a fienagione).

Descrizione di alcune specie e cultivar interessanti:

Colchicum specie:

Colchicum Agrippinum fiore imbutiforme di colore rosa violaceo con evidenti variegature h. 8-10 cm, fioritura autunnale, (origine incerta).

Colchicum alpinum

Colchicum Bivonae sin. C. Bowlesianum, C. Sibthorpii. Colchico con grandi fiori profumati di color rosa-viola con vistose screziature viola scuro h. 10-15 cm.

Molto florifero a fioritura autunnale. Origine: Italia e Turchia occidentale.

Colchicum Byzantinum abbondante fioritura autunnale che può raggiungere un massimo di 20 fiori stellati di colore rosa-lilla con un diametro di quasi 10 cm, tubero di dimensioni notevoli. Origine: zone limitrofe di Costantinopoli.

Colchicum Cilicicum fiore imbutiforme allargato, la pianta può produrre sino ad un massimo di 25 fiori che sbocciano in autunno di colore rosa-viola. Orogine: Turchia, Siria e Libano.

Colchicum Luteum fiore a calice di colore giallo oro paglierino, è l’unico colchico di colore giallo h. 5-10 cm, predilige terreni ghiaiosi e molto drenati,n non tollera i ristagni o la presenza di umidità. Origine: Pendii brulli dell’Himalaya, Tibet, Nord dell’India e Afganistan.

Colchicum Speciosum specie con splendidi fiori a calice molto grandi di colore rosa chiaro, rosa scuro e viola, spesso con gola bianca, a fioritura autunnale, h. 15-20 cm. Molto vigoroso, ha dato origine a diverse cultivar interessanti, specie adatta nella coltivazione in prati spontanei o semi-spontanei, crece bene anche in vaso, necessita di terreno ben drenato in posizione di sole o mezzombra.

Cultivar interessanti:

Colchicum autumnalis “Albus” Colchico autunnale a fiore bianco.

Colchicum autumnalis “Roseum plenum” a fiore doppio di colore rosa.

Colchicum “Beaconsfield” rustico, produce grandi fiori a calice di color rosa intenso e viola con sfumature e gola bianca. Fioritura autunnale.

Colchicum “Lilac Wonder” vigoroso e rustico colchico a fioritura autunnale con grandi fiori a calice di colore rosa- lilla scuro. Altezza sino a 15-20 cm.

Colchicum speciosum “Album” portamento vigoroso e rustico produce degli splendidi fiori a coppa di colore bianco in autunno, molto resistente ai climi avversi.

Colchicum “The Giant” robusto colchico a fioritura autunnale, produce sino a 5 fiori imbutiformi di color fucsia malva scuro che sbiadiscono verso la gola h. 15-20 cm.

Colchicum “Waterlily” cultivar interessante con fiori doppi di colore rosa-lilla, ama posizioni calde e ben soleggiate.

Usi e proprietà della pianta: E’ una pianta velenosissima e se ne sconsiglia qualsiasi utilizzo. Contiene un alcaloide, la colchicina di cui non esiste antidoto.

 

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