ECHINACEA PURPUREA

Nome botanico: Echinacea purpurea (L.) Moench

Famiglia: Asteraceae compositae

Nome comune: Echinacea purpurea

Etimologia: dal latino Echinaceus, dal greco Ekhinos (=riccio) per l’aspetto del capolino floreale con brattee pungenti e quasi spinose.

Zona d’origine: endemica nella zona orientale e centrale del Nord America.

Habitat: pianure, zone collinari, submontane e montane fino a 1500 m. di altitudine.

 

Descrizione:

Erbacea perenne dal portamento eretto e cespitoso. Altezza variabile da 80 a 120 cm.

Presenta steli rigidi e ramificati, sulle cui sommità produce  grandi fiori simili a margherite, composti da un disco centrale di forma conica arrotondata e da petali allungati di colore rosa porpora.

I fiori sono molto resistenti e la fioritura è molto prolungata. Inizialmente i petali sono disposti orizzontalmente attorno al disco centrale; in seguito, a fine fioritura, si incurvano verso il basso. Lo stelo principale produce il fiore più grande, circa 10-12 cm di diametro, mentre di norma le ramificazioni laterali lungo lo stelo principale producono fiori leggermente più piccoli. Se, dopo la prima fioritura, che in genere avviene in luglio, si recidono gli steli a circa 1/3 dell’altezza, prima che vadano a seme, la pianta produrrà alla base degli steli nuovi germogli che daranno una seconda fioritura in tarda estate, in genere nel mese di settembre.

Le foglie sono lanceolate di colore verde scuro e rugose. Le radici sono fascicolate, ramificate e formano un apparato radicale molto compatto, dal cui colletto ogni primavera spuntano i nuovi germogli della pianta.

Attorno al secondo e terzo anno la pianta adulta raggiunge un diametro dell’apparato erbaceo di circa 50-60 cm.

 

Coltivazione:

L’Echinacea cresce bene in qualsiasi terreno fertile, sia di origine limo argillosa (più fresco), sia di origine limo sabbiosa, (più drenato e asciutto).

Essendo una pianta molto rustica non teme le basse temperature e il gelo.

Grazie a un robusto apparato radicale, tollera bene i terreni asciutti, ma se la siccità è troppo intensa durante la stagione estiva, si possono seccare gli steli subito dopo la fioritura, senza però compromettere la pianta.

Predilige la posizione in pieno sole; se coltivata a mezzombra vegeta bene, ma la fioritura sarà scarsa. In autunno, dopo la seconda fioritura, quando la parte vegetativa fuori terra si secca, la pianta va in riposo invernale. Possiamo allora recidere alla base gli steli ormai secchi. Nella primavera successiva la pianta produrrà nuovi germogli che andranno a fiore nel periodo estivo. Al momento della messa a dimora delle nuove piante di echinacea in piena terra, sarà opportuno utilizzare un piccolo tutore in legno che verrà piantato in prossimità della pianta per segnalarne la presenza in inverno, quando avrà perso tutto l’apparato vegetativo e all’inizio della primavera quando verranno eseguite le consuete pulizie delle aiuole.

Propagazione:

L’Echinacea purpurea di norma viene riprodotta da seme con ottimi risultati. La semina si effettua all’inizio della primavera. Successivamente, all’incirca nel mese di maggio, quando le piantine hanno ormai raggiunto un’altezza di circa 6-8 cm ed hanno già 2-3 foglie, sarà possibile ripicchettare e trapiantare singolarmente le nuove piantine in vasi di 10-12 cm. di diametro. Potranno essere messe a dimora in piena terra durante l’estate. Talvolta producono già una modesta fioritura in tarda estate. L’anno successivo, dopo l’accrescimento primaverile, le piante fioriranno in maniera più copiosa.

È consigliabile fare la semina in contenitore per seguire più facilmente le fasi iniziali di crescita delle piantine.

Il secondo metodo di propagazione è per divisione o per talea radicale, da effettuarsi in primavera, al risveglio vegetativo. È consigliabile usare il metodo della divisione perché darà un minor numero di piante ma di qualità e dimensioni maggiori, che messe opportunamente a dimora dopo la suddivisione, andranno già a fiore nell’estate. Per effettuare la divisione, sarà opportuno che la pianta abbia raggiunto una buona dimensione dell’apparato radicale (di norma al 2°/3° anno).

L’apparato radicale dopo essere stato sradicato con cura per mezzo di un forcone a denti piatti, va suddiviso in porzioni contenenti 2-3 nuove gemme. Questa operazione deve essere eseguita in primavera al risveglio vegetativo per due motivi principali: il primo è quello di individuare bene il punto di suddivisione dell’apparato radicale in funzione delle gemme che in questo momento sono già ben visibili. Il secondo motivo, forse più importante, è che in primavera la temperatura più mite, soprattutto durante il giorno, favorisce la riattivazione vegetativa dopo il riposo invernale. Aumentando il flusso linfatico della pianta, sarà favorita la cicatrizzazione e in alcuni casi la formazione del callo, nel punto in cui è stata effettuata la divisione tagliando l’apparato radicale. Tale operazione, eseguita in momenti non opportuni, per esempio quando la pianta è a riposo invernale, determina, a volte, l’insorgenza di attacchi fungini e di marciume radicale nei punti del taglio. Questo è dovuto alla difficoltà e alla lentezza di cicatrizzazione della pianta nei periodi freddi e con elevata umidità.

L’attacco fungino seguito dal marciume radicale può compromettere a volte irreparabilmente l’esito della propagazione.

 

Irrigazione:

L’Echinacea purpurea è una pianta molto rustica e di norma non necessita di irrigazione, se non quella del periodo successivo alla messa a dimora. Se le piante si trovano in terreni particolarmente drenanti, in esposizione di pieno sole e in presenza di siccità , potrebbero aver bisogno di essere irrigate abbondantemente ogni due tre settimane, nel momento dello sviluppo dell’apparato vegetativo e della fioritura.  Per ovviare a questa condizione  tipica dei terreni particolarmente asciutti, è buona abitudine utilizzare uno strato di pacciamatura alla base delle piante nelle aiuole. Tale intervento ridurrà notevolmente la necessità idrica delle piante, creando un substrato di copertura e protezione sul suolo, evitando così l’esposizione agli agenti atmosferici e al sole troppo aggressivo. Inoltre, questo strato grossolano di copertura, oltre a trattenere maggiore umidità, fornirà, degradandosi nel tempo, microelementi e sostanze utili allo sviluppo delle piante, ostacolerà lo sviluppo delle erbe infestanti, facilitando anche le operazioni di pulizia e diserbo manuale delle aiuole. Lo strato consigliato è di circa 6-8 cm.

 

Concimazione:

La pianta non necessita di particolari concimazioni nei terreni fertili, ricchi di sostanza organica e con una costituzione prevalentemente argillosa. Se al contrario è povero (questo si noterà dal fatto che le piante crescono in maniera limitata e scarsa), allora possiamo migliorare la struttura del terreno aggiungendo, al momento della messa a dimora, del compost ben maturo mescolato al terreno di base. Annualmente, nel periodo autunnale,  possiamo concimare lo strato superficiale del terreno con l’aggiunta di altro compost oppure di stallatico ben maturo, una forcata per pianta. L’inverno provvederà a far penetrare nel terreno sottostante gli elementi nutritivi utili alla pianta nel momento del risveglio primaverile. Lo stallatico, anche se ben maturo (almeno un anno, un anno e mezzo di maturazione) non va interrato, ma solo riposto sulla superficie attorno alla pianta. Chi non avesse a disposizione concimi di origine naturale può utilizzare concimi di origine chimica. Vanno bene quelli a lenta cessione, utilizzati a fine inverno-inizio primavera, per favorire lo sviluppo vegetativo e la successiva fioritura e a fine estate-inizio autunno per rafforzare la pianta, nelle quantità indicate sulla confezione. Per l’Echinacea è comunque sconsigliato eccedere nelle concimazioni.

 

Parassiti e malattie:

La pianta non è soggetta a malattie particolari. Non ama i ristagni idrici che potrebbero provocare marciume radicale. Se coltivata in aiuole con piante troppo ammassate, cioè dove non sono state rispettate le distanze d’impianto e le dimensioni delle piante adulte, può verificarsi uno scarso ricircolo d’aria e ridotta esposizione alla luce del sole, tale condizione potrebbe favorire attacchi fungini sulle foglie, rovinando solo l’apparato fogliare, senza compromettere la pianta.

 

Accostamenti in giardino:

La distanza consigliata per la messa a dimora in gruppi di 3-5 piante è di circa 60-70 cm da pianta a pianta. Tale distanza permetterà un buon sviluppo degli steli, donando una spettacolare fioritura estiva. Nelle bordure miste a fioritura estiva esposte in pieno sole, si accosta particolarmente bene ad esempio alle seguenti piante: Achillea filipendulina “Coronation gold”, Aster, Echinops, Eryngium, Helenium autumnale, Hemerocallis e Verbena bonariensis.

 

Descrizione di alcune cultivar interessanti:

Grazie alla grande rusticità della pianta e alla fioritura estiva abbondante e duratura, negli ultimi anni sono state selezionate numerose cultivar, con caratteristiche del fiore molto interessanti.

Alcuni esempi:

Echinacea purpurea “Elton Knight” ® h. 60 cm. Cultivar compatta con fiore grande e petali larghi di color rosa- magenta con disco color oro-arancio, molto fiorifera.

Echinacea purpurea “Fatal attraction” ® h. 65 cm. Cultivar medio-compatta, con fiore a petali stretti che non si piegano verso il basso, di color rosa-porpora intenso, molto fiorifera.

Echinacea purpurea “Green envy” ® h. 60 cm. Petali non troppo lunghi, ben arrotondati sulla sommità di colore verde, presentano una sfumatura rossa verso il disco che è di colore verde.

Echinacea purpurea “Magnus superior” h. 80 cm. Fiore grande, petali porpora-rossastri che restano ben distesi a lungo.

Echinacea purpurea “Virgin” ® h. 88-90 cm. Fiore grande e profumato di colore bianco puro con disco verde, doppia corona di petali leggermente sfrangiati in punta.

 

Ibridi – cultivar:

“Harvest moon” ® h. 70 cm. Fiore grande di colore giallo-oro con disco arancio, fusto ramificato. Ottima fioritura.

“Hot summer” ® h. 80 cm. Fiore grande con petali lievemente ricurvi e colore che sfuma dall’arancio al rosso. Fioritura prolungata durante tutta l’estate.

“Orange Passion” ® h. 60-75 cm. Fiore grande di colore arancione brillante profumato.

“Pink passion” ® h. 75 cm. Fiore grande di colore rosa scuro, profumato, con disco compatto.

 

Usi e proprietà della pianta:

Conosciuta sin dall’antichità dai Nativi Americani per le sue proprietà curative, l’Echinacea veniva utilizzata a scopo medicinale. La parte utilizzata erano le foglie e le radici nelle quali è contenuta la maggior quantità di principi attivi. Veniva usata sia per usi interni, allo scopo di curare malattie di raffreddamento, mal di testa e mal di stomaco oppure per uso esterno su ferite, ustioni, punture di insetti e morsi di serpente etc. La specie utilizzata dai nativi del Nord America era l’Echinacea angustifolia, endemica nelle loro zone d’origine. Le specie botaniche di interesse fitoterapico sono l’Echinacea angustifolia e l’Echinacea purpurea. Studi recenti confermano le sorprendenti proprietà di questa pianta che ha una notevole proprietà immunostimolante. Ha cioè la capacità di stimolare e rafforzare le difese immunitarie di adulti e bambini. Viene utilizzata soprattutto nella prevenzione e nella cura delle malattie da raffreddamento, riducendo anche la virulenza dei sintomi influenzali. Svolge un’azione antinfiammatoria, antibatterica e antivirale.

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